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RELAZIONE SULLO STATO DEL MERCATO DELLA MULTIPROPRIETA’

La multiproprietà ha vissuto una notevole notorietà e appetibilità negli anni compresi fra gli anni 80 e 90.
Si è trattato di un prodotto che veniva venduto con facilità ad una clientela di fascia medio alta ed era appetibile per i seguenti motivi:

1. Rappresentava un investimento immobiliare.
2. Rispondeva alle esigenze delle famiglie composte, allora, di 4/5/6 persone.
3. Rappresentata una alternativa all’acquisto della seconda casa.
4. La tipologia di clienti era composta prevalentemente dal ceto medio, professionisti o imprenditori con un buon potere di acquisto.
5. Chi acquistava una multiproprietà intravedeva una moderna opportunità di fare vacanza in modo vario, flessibile e di ottima qualità perché i residence erano costituiti da complessi turistici di notevoli dimensioni gestiti con la formula “Villaggio Turistico”
6. I servizi erano di tipo alberghiero, venivano affidati a società di gestione “legate” alle società di vendita, che garantivano, a prezzi calmierati, i servizi di ricevimento, pulizia degli appartamenti, cambio della biancheria, animazione, impianti sportivi, ecc.
7. Oltre alla buona qualità dei servizi, veniva garantito un sistema di “Scambi” mediante il quale il Multiproprietario poteva “depositare” le proprie settimane e scegliere una alternativa in oltre 2.000 Villaggi di primissima qualità in ogni parte del mondo.



Cosa è avvenuto dalla metà degli anni 90?


1. Sono fallite quasi tutte le società Italiane che vendevano Multiproprietà (Olivieri, Porto Laconia, Bagaglino – Valtur Casa non è fallita solo per non compromettere il buon nome, ma ha dismesso nel corso degli anni tutte le multiproprietà).
2. Gli investimenti -anche notevoli- dei malcapitati acquirenti andarono perduti per cui il prodotto subì un primo durissimo colpo.
3. Società estere e italiane hanno venduto in quelle che venivano chiamate sale itineranti (Alberghi dove venivano fatte riunioni con l’imbocco di ritirare un premio ma poi si trattava di una proposta commerciale con l’illusione dell’investimento) Mar Rosso, Kenia, Canarie, Baleari, Costa del Sol, Caraibi, Sud Africa, ecc. a prezzi che, essendo vendibili per 52 settimane l’anno consentivano profitti notevolissimi.
4. I guai per i malcapitati clienti emergevano quando constavano che il solo prezzo del volo per raggiungere la destinazione era superiore a quello di “pacchetti” offerti dai Tour Operator, in hotel 4/5 stelle, con formula all Inclusive compreso volo, trasferimenti, assistenza, assicurazioni ecc.
5. Quanto alle gestioni, per la maggior parte sono condotte da aziende il cui obiettivo è trarre profitto dalla conduzione; di conseguenza i costi sono lievitati con l’aumentare del costo della vita ma soprattutto anche in virtù del fatto che le amministrazioni si sono trovate a gestire situazioni di degrado o in altri perché lucrano alle spalle dei condomini.
6. Le esigenze e le strutture Familiari di coloro che comprarono le multiproprietà sono cambiate con il passare degli anni in alcuni casi siamo ormai giunti già alla seconda generazione di successione o alla terza per quanto riguarda l’ utilizzo e dunque non più in linea con le reali necessità di soddisfazione, oltre al fatto che la maggior parte dei villaggi hanno perso l’antico splendore, dunque non più idonei per fare quella che definiamo una vacanza in serenità.
Tutto ciò ha sicuramente scoraggiato e ha spinto sempre più persone a cercare di rivendere la Multiproprietà per arginare costi fissi (Condominiali) sempre più onerosi che in alcuni casi di inadempienza sono sfociati in seri problemi legali (decreti ingiuntivi,pignoramenti ,blocchi amministrativi etc.. etc…)
Da un indagine ufficiale condotta nel 2010 dal ministero del turismo in collaborazione con l’università Bicocca di Milano (AMPIAMENTE DOCUMENTATA SU INTERNET)
Si evince che oggi dei circa 180.000 multiproprietari italiani il 94% risulta completamente insoddisfatto e dunque vorrebbe liberarsene.

Come se non bastasse arriva...

IMPOSTA SUGLI IMMOBILI SITUATI ALL’ESTERO


I titolari di una multiproprietà sia con rogito e sia con certificato d’uso sono tenuti a pagare ogni anno all’Agenzia delle Entrate italiana l’imposta identificata con il codice tributo 4041.
In caso di mancato pagamento il multiproprietario può incombere in un accertamento da parte dell’agenzia con le relative sanzioni accessorie.

E se...

Non paghi le spese di gestione


Alcuni multiproprietari, titolari di multiproprietà all’estero, sono convinti che per liberarsi del peso della multiproprietà basta non pagare le spese di gestione (ordinare e straordinarie) e in tal modo si viene cancellati per sempre.
Oppure ritengono che dal momento che le società di gestione si trovano all’estero non saranno mai colpiti da azioni di recupero del credito.
Anche su questo l’esperienza dell’associazione italiana multiproprietari può dare un utile contributo.
Infatti abbiamo riscontrato, che nonostante la distanza geografica, alcune società si sono rivolte a studi legali italiani o ad associazioni di servizi come la nostra per il recupero di quanto giustamente preteso. Oggi accanto all’esperienza si è inserita la Legge DECRETO INGIUNTIVO EUROPEO.
Questa procedura consente alla società di gestione creditrice estera una via molto più rapida ed economica per citare di fronte al giudice il multiproprietario moroso.
Questo comporta che il multiproprietario debitore che riceve un decreto ingiuntivo europeo per il pagamento delle spese di gestione deve rivolgersi ad un avvocato con ulteriore aggravio di spese.
Per comprendere meglio la dinamica di questa procedura possiamo darvi una consulenza gratuita direttamente a casa vostra mediante appuntamento preso dal call center al quale potrà chiedere qualsiasi ulteriore informazione.